OGGI IN SALA ROSSA – CHIUSURA DI RINASCENTE. AUDITE LE PARTI SOCIALI
A cura dell'Ufficio Stampa del Consiglio comunale di Genova
Pomeriggio in Sala Rossa per discutere sui problemi commerciali e occupazionali legati all'annunciata chiusura di Rinascente, con la commissione VI Sviluppo economico presieduta da Luca Remuzzi (Lega Nord), con i rappresentanti dei lavoratori e con quelli dell’azienda.
Lo scorso 9 novembre Rinascente ha comunicato ai lavoratori del punto vendita genovese l’intenzione di non rinnovare, con il proprietario Carige, il contratto di affitto in scadenza e, pertanto, di chiudere al pubblico il 28 ottobre 2018, prima della cessazione definitiva prevista per il successivo 30 novembre. Ai 59 dipendenti – hanno ricordato i rappresentanti dell’azienda - è stata proposta una ricollocazione sul territorio nazionale, dato che a Genova non ci sono altri punti vendita. Le motivazioni di tale decisione vanno ricercate nelle ingenti perdite sofferte da Rinascente negli ultimi dieci anni, per arginare le quali nel 2012 sono stati siglati accordi di solidarietà, poi rinnovati. Ciò non è bastato a sviluppare un fatturato utile anche solo a coprire le spese del negozio, la cui strategia commerciale è legata al brand del lusso accessibile e declinato a seconda della piazza. Ma nonostante i tentativi di rilancio, il fatturato dello store genovese non è decollato. Sui costi legati all’affitto, Rinascente dichiara che la rinegoziazione al ribasso (peraltro già effettuata nel corso degli anni, come conferma la rappresentante di Carige) non rappresenta la soluzione ai problemi di fatturato del punto vendita di Genova.
Da parte dei commissari e dell’assessore Paola Bordilli, massima solidarietà e disponibilità a sostenere i lavoratori di Rinascente e dell’indotto che, tramite i loro rappresentanti, hanno chiesto a Comune e Regione di attivare un tavolo istituzionale per far sì che Rinascente rimanga nella nostra città, anche in considerazione della politica espansiva dell’azienda su scala nazionale. Con la chiusura di Rinascente la città perderebbe un importante presidio – hanno aggiunto i sindacati - sarebbe quindi opportuno che l’azienda, realtà in attivo, rivedesse le proprie politiche commerciali sul territorio. Di grande rilevanza, la questione dei lavoratori, che non sarebbero facilmente ricollocabili a parità di reddito. Perché, come hanno fatto notare i rappresentanti sindacali, un trasferimento a pari stipendio non è altro che un licenziamento velato.
Nella discussione, attenta e articolata, sono intervenuti: Claudio Villa (Pd), Guido Grillo (FI), Gianni Crivello (LC), Lilli Lauro (FI), Alessandro Terrile, Stefano Bernini (Pd), Fabio Ceraudo (M5s), Maurizio Amorfini (LN), Ubaldo Santi (VG), Mariajosè Bruccoleri (LC), Marta Brusoni (VG), Alberto Campanella (FdI), Paolo Putti (CG), Luca Pirondini (M5s), Valeriano Vacalebre (FdI), Fabio Ariotti (LN).

La commissione ha poi dato mandato ai capigruppo di redigere un ordine del giorno sulla questione Rinascente, da votare nella prossima seduta di Consiglio comunale.
data: 
15/11/2017
Ultimo aggiornamento: 15/11/2017
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