L’opera lirica, una risorsa nazionale. Al Carlo Felice la Tosca

Ultima replica della Tosca venerdì 2 gennaio alle 20,30. L'Opera in scena dal 20 dicembre al teatro Carlo Felice, è un melodramma in tre atti di Giacomo Puccini su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa. Il sovrintendente Maurizio Roi alla prima: “Una serata speciale”.

Testo Alternativo
“’E’ la serata in cui ci si veste bene, un’operazione raffinata, questa è la nostra serata speciale e il botteghino ci conferma l’affetto.” - queste le parole del sovrintendente Roi -  “ In questo teatro si fa arte, anche in mezzo alle difficoltà, il teatro si fa con le mani e tutti hanno un ruolo”.

"Dovremo fare un cambiamento mentale" -  ha concluso Maurizio Roi - "non trascurando alcuni punti fondamentali per la salvaguardia dei teatri dell’Opera, come la necessaria attuazione della legge Bray, e la soddisfazione per l’approvazione, da parte della commissione Bilancio del Senato dell’emendamento alla legge di stabilità. Emendamento che estende la possibilità di fruire degli sgravi introdotti dall’Art Bonus anche a chi sostiene  le attività delle fondazioni lirico sinfoniche e dei teatri di tradizione. Noi non abbiamo un problema, ma una risorsa e il Carlo Felice è un grande patrimonio per la città,  la prima di Sabato sera sarà tradotta in un magnifico spettacolo” (nel video l'intervista al sovrintendente all'avvio della stagione operistica).

A dirigere l’orchestra del teatro Carlo Felice sarà Stefano Ranzani, considerato un direttore affermato nel panorama internazionale, ospite dei più prestigiosi teatri d’opera, recentemente applaudito nel concerto sinfonico del 27 novembre. 
“Il direttore d’orchestra è un umile operaio della musica, e nulla sarebbe senza coro e orchestra” - ha detto Ranzani, elogiando le maestranze del Carlo Felice.

Regia, scene e luci di questa rappresentazione della Tosca, che si preannuncia sublime,  portano la firma di Davide Livermore, uno dei registi più talentuosi della sua generazione, fornito di una profonda preparazione non solo teatrale, ma anche musicale, da sempre aperto all’innovazione e alla sperimentazione; Regista Residente al Teatro Carlo Felice per il prossimo biennio, dopo i precedenti successi di uno straordinario Otello e una Carmen tutta Cubana, propone per il lirico genovese un nuovo allestimento di Tosca filtrata dal suo sguardo acuto e innovatore. Un allestimento definito dallo stesso Livermore “una scenografia fissa di un unico luogo che lascia immaginare tre spazi, in un gioco claustrofobico, una scenografia sospesa, di forte comunicazione attuale che possiamo definire una macchina scenica protofilmica” .

A completare le scene i preziosi costumi di Gianluca Falaschi, giovane ed apprezzato costumista romano che ha realizzato i costumi in parte a Roma e in parte a Genova , grazie alla sartoria del Teatro. “Una collaborazione importante ed entusiasmante”, come detto dallo stesso Falaschi.

L’opera si avvale di tre cast prestigiosi, che si alterneranno nelle recite: Maria Gugleghina, Susanna Branchini e Svetla Vassileva (Floria Tosca), Roberto Aronica, Rudy Park e Rubens Pelizzari (Mario Cavaradossi), Carlos Álvarez e Elia Fabbian (Scarpia), Giovanni Battista Parodi e John Paul Huckle (Angelotti), Claudio Ottino (Sagrestano), Enrico Salsi (Spoletta), Cristian Saitta e Davide Mura che sia alterneranno nei ruoli di Sciarrone e del Carceriere, le voci bianche Filippo Bogdanovic e Sebastiano .

La Tosca di Giacomo Puccini è un’opera degli eccessi.
La gelosia di Tosca, l’eroismo repubblicano del suo amato, il pittore Mario Cavaradossi, la cattiveria del Barone Scarpia, capo della polizia: tutto è estremo,
in questa vicenda ambientata nella Roma politicamente in subbuglio del 1800. I momenti forti non si contano: la tortura di Cavaradossi e la sua fucilazione in scena; Tosca che, cantante lirica vissuta sempre “d’arte e d’amore” senza far “mai male ad anima viva”, uccide Scarpia, colui davanti a cui “tremava tutta Roma”, congedandosi dal suo cadavere con un rituale tra il macabro e il solenne; il salto nel vuoto di Tosca dai bastioni di Castel Sant’Angelo; la libidine sfrenata di Scarpia.

L’impatto della vicenda è intensificato dalle scelte compositive di Puccini, che si susseguono con il tempismo di un montaggio cinematografico: melodie di sicuro effetto (Vissi d’arte, Recondita armonia,  E lucevan le stelle), armonie inaspettate, colori timbrici di densità pittorica.

La prima rappresentazione si tenne a Roma, al Teatro Costanzi, il 14 gennaio 1900 ed il libretto deriva da La Tosca di Victorien Sardou, Drammaturgo e specialista del teatro a tinte forti della Parigi di fine ‘800.

Repliche:
domenica 21 dicembre ore 15.30
martedì 23 dicembre ore 20.30
sabato 27 dicembre ore 15.30
domenica 28 dicembre ore 15.30
martedì 30 dicembre ore 20.30
venerdì 2 gennaio 2015 ore 20.30

Info: www.carlofelicegenova.it
www.genovateatro.it

17 dicembre 2014
Ultimo aggiornamento: 02/01/2015
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