La Storia in Piazza, in 21mila hanno partecipato all'ottava edizione

Grandissimo successo per l'ottava edizione della rassegna organizzata a Palazzo Ducale. Oltre 40 conferenze, tenute da storici, filosofi, scrittori, esperti di politica e finanza, sia italiani che stranieri, 120 laboratori, 4 spettacoli di musica e teatro, 2 mostre fotografiche a entrata libera per avvicinare il pubblico al grande tema degli Imperi

Testo Alternativo
Imperi raccontati dalla loro nascita, da quelli più antichi come il Babilonese, quello di Alessandro Magno e l’Impero Romano, fino ai contemporanei e trasversali imperi senza terra; dalle grandi espansioni coloniali a partire dal XVII secolo, alla supremazie delle Compagnie delle Indie olandesi, inglesi e francesi, fino ad arrivare ai nostri giorni quando il termine imperi diventa metafora per designare i grandi poteri economici transnazionali moderni.

Per Luca Borzani, presidente della fondazione di Palazzo Ducale «L’idea de "La Storia in Piazza" a Palazzo Ducale è sempre stata la capacità e la voglia di unire riflessioni sul passato con domande sul presente e, in questa ottava edizione dedicata agli imperi, la scommessa è ancora una volta quella di coinvolgere grandi esperti capaci di dialogare con tutti, di costruire tante voci per trovare una risposta». E la storia è tornata in piazza a Genova, fra la gente, dal 6 al 9 aprile sono state oltre 21mila le persone che hanno partecipato a incontri con ospiti illustri, conferenze, lezioni magistrali, mostre e laboratori, attraverso i quali è stato affrontato il tema degli Imperi. 

Che cosa si intende con il termine impero? Generalmente si ritiene che debba essere un territorio esteso, governato da un centro e costituito da diverse etnie e culture. Ma si definiscono imperi anche quelli nati in seguito alle espansioni coloniali a partire dal XVII secolo e gli stati multi-nazionali della fine del XIX secolo, come quello Austro-Ungarico o Zarista.

L’impero, in questa edizione della "Storia in Piazza"  non è solo un territorio esteso e centralizzato: spesso è qualcosa di più. Di immateriale e intangibile. Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha raccontato agli studenti il ruolo cruciale di “Globalizzazione, finanza e governo dell’economia”, mentre il magistrato Gherardo Colombo ha spiegato qual è “Il peso della libertà e la leggerezza della sudditanza” riprendendo Il grande inquisitore di Dostoevskij per riflettere sulle difficoltà della scelta e sui possibili modelli organizzativi della società. Sono sempre più frequenti gli “Imperi senza territori”, titolo dell’incontro con Fabrizio Cassella, Universita` di Torino, ed Eleonora Ceccherini, Universita` di Genova.

La fotogiornalista Monica Bulaj ha rccontantto delle patrie perdute dei fuggiaschi di oggi, dall’Asia centrale all’America latina fino alle Russie e al Medioriente. E la maratona non stop di cortometraggi, a cura del Genova Film Festival, ha fatto viaggiare i partecipanti  tra imperi tecnologici, fantascientifici, culturali, dell’illegalità e delle mafie.

Un Impero è anche simboli: bandiere, stemmi e liriche, eseguite l’8 aprile nel Cortile Maggiore, con “Canti d’amor lontano concerto. La Musica alle corti di Federico II di Svevia e Carlo I d’Angiò”. E stile, raccontato dal critico d’arte Philippe Daverio, sempre sabato 8 aprile alle 21 nella Sala del Maggior Consiglio. Con lo storico Antonio Gnoli, giornalista e saggista, all'Archivio Storico, si è ragionato di "Cosa resta dell'odierna democrazia". 

Ci sono, poi, imperi solo immaginati, resi reali dalla letteratura, dai fumetti e dai film. Molti autori si sono cimentati nell’ideazione di grandi strutture politiche spesso rette da poteri assolutistici, all’insegna dell’avventura: da Buck Rogers e Flash Gordon a Star Wars, da Atlantide fino alla Terra di Mezzo di Tolkien. Di questi ha parlato il giornalista Ferruccio Giromini.

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il programma completo della Storia in Piazza

6 aprile 2017
Ultimo aggiornamento: 10/04/2017
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