Istituto agrario Marsano: paesaggio in formazione

Sant’Ilario, luogo di bellezza straordinaria, sede dell’istituto agrario Marsano, esperienza fondamentale nella formazione dei giovani che nei tre plessi di Nervi, Molassana e San Colombano Certenoli conta oggi oltre 600 studenti, in crescita rispetto allo scorso anno: è stata questa la cornice del workshop giovedì 16 aprile sulla “riqualificazione del paesaggio di Sant’Ilario e la valorizzazione dei beni culturali attraverso e verso la formazione dei giovani”

Istituto Marsano a Sant'Ilario
A introdurre l’iniziativa, con un appassionato legame con la scuola agraria, Gaetana Anna Feniello, dirigente dell'Istituto. 

Prima delle relazioni degli esperti, il sindaco di Genova Marco Doria si è soffermato sul tema del paesaggio dall’angolo visuale di un amministratore del Comune e della Città metropolitana, territori che presentano forti analogie e che impongono di leggere il paesaggio verde secondo diverse prospettive.

C’è un paesaggio – ha osservato il sindaco – segnato dalla presenza del lavoro che impone una intelligente ed equilibrata valorizzazione della vocazione economica agricola.  C’è poi l’aspetto paesistico e, infine, c’è la dimensione dell’insediamento storico, della presenza del borgo, delle persone, le cui normali esigenze di vita richiedono la capacità di stabilire un equilibrio con le altre necessità del paesaggio verde.

Il Sindaco ha ricordato la scelta fondamentale compiuta nel piano urbanistico comunale che traccia una linea verde tra il tessuto più urbanizzato e quello meno abitato, quest’ultimo rappresenta il 70% del territorio e ospita 30 mila persone su 600 mila abitanti della città.

All’interno di queste aree il PUC ha individuato zone di sola attività agricola, zone di verde non agricolo e non abitato e nuclei abitati.

Riferendosi anche al territorio della città metropolitana e all’importante presenza di parchi naturali con Portofino, Beigua e Aveto, il Sindaco ha aggiunto un riferimento alla recente iniziativa promossa dalla Regione e subito colta dal comune di Genova e dalla città metropolitana per la costituzione di una banca della terra allo scopo di mettere a uso agro-silvano appezzamenti di terreni pubblici non utilizzati.

Infine, il richiamo all’esigenza di contrastare l’abbandono dell’entroterra sia nel comune sia nella città metropolitana perché i terreni abbandonati, come dimostra purtroppo l’esperienza, sono soggetti a frane e disastri.

Una puntuale esposizione dell’evoluzione legislativa Dal vincolo ambientale al paesaggio culturale, presentata da Manuela Salvitti, del segretariato regionale per la Liguria, ha aperto la serie di relazioni affidate a Devecchi, Francesca Mazzino, Bilanci, Vallenzona, Marina Larcher e Angela Comenale Pinto.
16 aprile 2015
Ultimo aggiornamento: 17/04/2015
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