Heritage in the city, valorizzare il patrimonio culturale con creatività

A Genova, martedì 15 e mercoledì 16 novembre, due giorni di dibattiti, testimonianze e confronto europeo sul tema delle nuove modalità di sviluppo e miglioramento del patrimonio storico culturale, in collaborazione tra soggetti pubblici, privati e cittadini

Affrontare il tema del patrimonio culturale con nuove riflessioni, che tengano insieme le problematiche connesse alla sua conservazione e quelle della sua sostenibilità è diventato sempre più urgente, anche alla luce della crisi economica che sta attraversando l’Europa nell’ultimo decennio.

Grazie al progetto europeo “Forget Heritage: nuovi modelli di gestione del patrimonio storico-culturale”, di cui Genova è capofila, e alla ricorrenza nel 2016 del decimo anniversario del riconoscimento UNESCO de “Le  Strade nuove e il sistema dei Palazzi dei Rolli” come Patrimonio dell’Umanità, con il convegno “Heritage in the city”, che si è tenuto a Genova il 15 e 16 novembre, la nostra città si è resa protagonista del dibattito internazionale.

Organizzazioni locali, nazionali ed europee hanno condiviso riflessioni, esperienze e strategie su valorizzazione del patrimonio, modelli di business e percorsi di cittadinanza attiva, nella consapevolezza della «necessità - come ha sottolineato Carla Sibilla, assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Genova -  di un coinvolgimento di partner privati nei processi di valorizzazione del patrimonio culturale delle città».

Forget Heritage, come rete pensante di città europee può quindi «candidarsi – afferma Emanuele Piazza, assessore allo Sviluppo Economico e ai Progetti europei – a  porsi come elemento centrale su cui rifondare un’idea di nuova Europa in tempi di crisi manifesta dell’Unione europea».

Gli interventi dei relatori -  Roberto Tognetti - Riusiamo l’Italia/IperPIANO, Elisabetta Airaghi – KEA European Affairs, Michele Bee – Trans Europe Halles/Università di Losanna, Luca Dal Pozzolo – Fondazione Fitzcarraldo -  hanno  cercato di stabilire quali siano le condizioni in grado di innescare un circuito virtuoso di recupero di spazi urbani dismessi, nell’ambito di complessive strategie di promozione delle città in termini di branding e marketing territoriale in grado di attrarre investimenti ma anche di incentivare socializzazione e senso di appartenenza delle comunità che vi risiedono. 

E questo  senza negare le difficoltà presentate da un tempo in  cui le risorse finanziarie delle amministrazioni pubbliche risultano  particolarmente scarse.

I modelli individuati, anche con riferimento alle migliori pratiche già implementate in altre città europee, dovranno avere il requisito della replicabilità in nuove aree urbane.

Alle amministrazioni pubbliche è affidato il compito di formare il personale che lavora in questo ambito, in modo da aiutare le associazioni, artisti, operatori culturali e privati cittadini che si mettono spesso in gioco  autonomamente,  anche a prescindere dall’emissione di bandi ad hoc da parte delle amministrazioni.

Il progetto europeo Forget Heritage, ammesso al finanziamento comunitario tra oltre 600 proposte presentate all’Unione Europea, Programma Interreg Central Europe, prevede la partecipazione di 10 partner, provenienti da 7 paesi diversi - ovvero due di Lubiana (SI), Norimberga (DE), Varsavia e Bydgoszcz (PL), Rijeka (HR), Usti Nad Labem (CZ), Pécs (HU) e Regione Lombardia, coordinati dalla Direzione Cultura del Comune di Genova - nell’identificazione di modalità di management, in partenariato tra soggetti pubblici e privati, per la riqualificazione di spazi o edifici urbani sottoutilizzati grazie all’insediamento di attività culturali o creative.

Attraverso le attività del progetto verranno attivate nuove sinergie, dove il fenomeno della creatività, capace di stringere connessioni tra i differenti attori sociali, emerga in modo deciso.

Il confronto e l'approfondimento è proseguito nella giornata di mercoledì 16 novembre a Palazzo Tursi, con la conferenza "Patrimonio Unesco, Università, città: palazzi dei Rolli ed esperienze a confronto"

Sono intervenuti Paolo Comanducci  - rettore, Carla Sibilla – assessore alla Cultura, Laura Stagno - UNIGE DIRAAS, Alessandro Somma – UNITOWN, Paolo Ceccarelli – Coordinamento Cattedre UNESCO, Clara Almeida Santos – Università di Coimbra, Emmanuele Curti – Università della Basilicata, Stefano F. Musso - UNIGE – Architettura, Lauro Magnani - UNIGE DIRAAS, che hanno affrontato il tema del ruolo delle università nella gestione dei beni culturali.

Nel pomeriggio, sempre a Palazzo Tursi, si è tenuta una tavola rotonda finale, per un dibattito con le istituzioni sulle tematiche e sulle domande emerse nel corso del convegno.

Hanno partecipato Marco Doria – Sindaco di Genova, Paolo Ceccarelli – Università di Ferrara, Francesca Campora – Fondazione Garrone, Roberto Timossi – Compagnia di San Paolo, Maurizio Caviglia – Camera di Commercio, Serena Bertolucci – Palazzo Reale.



16 novembre 2016
Ultimo aggiornamento: 18/11/2016
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