Haiti: in viaggio con la solidarietà
la mostra che racconta la speranza

Si conclude il 4 ottobre a Palazzo Ducale la mostra fotografica di Pino Ninfa Haiti. In viaggio con la solidarietà. Una storia da raccontare.  Attraverso le immagini, la situazione di Haiti oggi, cinque anni dopo il terremoto del 2010  

Testo Alternativo
Un mese, dal 4 settembre al  4 ottobre, per vedere com’è oggi la situazione di Haiti, cinque anni dopo il terremoto del 2010: Palazzo Ducale ospita gli scatti del fotografo Pino Ninfa, Haiti: In viaggio con la solidarietà. Una storia da raccontare.

Il terremoto di Haiti del 2010 è stato catastrofico, con magnitudo 7.0 Mw ha distrutto quasi completamente la capitale Port au Prince. Un disastro in termini materiali e di perdite di vite umane stimate in 260 mila, ma in tutto sono state coinvolte quattro milioni di persone.

In un paese dove la popolazione viveva già in condizioni di estrema povertà – Haiti è il paese meno sviluppato dell'emisfero settentrionale e uno dei più poveri al mondo, occupa la 153ma posizione su 177 paesi classificati in base all'Indice di sviluppo umano e circa l'80% della popolazione vive in una condizione di povertà, il 54% vive con meno di un dollaro al giorno –  il terremoto ha piegato un popolo già profondamente provato.

Sono passati cinque anni, Pino Ninfa seguendo il suo istinto di fotografo è andato ad Haiti per constatare di persona come è la vita oggi. Nei suoi scatti, rigorosamente in bianco e nero per focalizzare l'attenzione del visitatore sull'essenziale, ci sono i volti di persone che, in mezzo alle macerie di case e attività, guardano comunque avanti, fieri e speranzosi nella rinascita.

Le fotografie mostrano la realtà di una miseria spesso solo immaginata: la baracca di lamiera della Citè de Soleil «uno dei dieci posti più pericolosi al mondo» dice Pino Ninfa, dove vivere è una lotteria: gang armate si affrontano per strada, giornalmente; le strade e i marciapiedi che di notte diventano giacigli per riposare almeno qualche ora; i muri di una scuola solcati da crepe profonde.

Questo è il palcoscenico dove si muovono le persone immortalate dall’obiettivo di Ninfa, che esprimono con i loro sguardi, la loro postura e i loro sorrisi la forza che hanno dentro, la loro voglia di riscatto e di rinascita: le foto ritraggono gli allievi dei corsi organizzati al Centro Enam, dove vengono formati i futuri operai specializzati, i bambini della scuola dell’infanzia, che cercano la normalità disegnando seduti per terra e con le sedie per banco o in fila sorridenti e scherzosi come tutti i loro coetanei, le prove di un gruppo teatrale.

In queste immagini è rappresentata un’umanità dolente ma orgogliosa, capace, ancora, di guardare oltre. Emblematica è la foto in cui è ritratto il viso, bello e altero, di una ragazza nella sua pulita e ordinata divisa scolastica sullo sfondo di un muro rovinato: è lo scatto di un attimo, ripreso dal finestrino dell’automobile, ma che trasmette una fortissima carica.

Le emozioni che si celano dietro le immagini, saranno raccontante sotto forma di storie musicali dal chitarrista genovese Marco Tindiglia e dal sassofonista Andy Sheppard, venerdì 17 settembre in uno spettacolo musicale nella Sala del Minor Consiglio di Palazzo Ducale.

Un evento multimediale che accomuna la musica con la fotografia, nato dall’unione delle sensibilità di tre artisti - Ninfa, Tindiglia e Sheppard -  per dare concretezza alla solidarietà per le attività sostenute ad Haiti dalla Ong Progetto sud e dalla onlus Prosolidar.

Pino Ninfa affida alla maestria di due grandi interpreti e compositori jazz - il genovese Marco Tindiglia, conosciuto anche con il nome d’arte Tindi, e il britannico Andy Sheppard - di raccontare i personaggi che ha incontrato.

Marco Tindiglia non è solo un nome per Genova, è l’ ideatore, curatore e direttore artistico del festival jazz internazionale Gezmataz, che si svolge tutti gli anni nel mese di luglio al Porto Antico. Si è formato al DAMS di Bologna e al Berklee College of Music di Boston (Massachusetts).
Ha collaborato con Dennis Irwin, Matt Garrison, Karl Berger, Bob Wilber, Steve Piccolo, Gak Sato, Paolino Dalla Porta, Claudio Lugo, Paolo Silvestri, Luigi Bonafede, Riccardo Zegna, Marco Micheli, Tony Arco, Alessandro Fabbri, Mauro Avanzini, Lauro Rossi.

Andy Sheppard ha vinto più volte il British Jazz Award e ha lavorato con artisti come Gil Evans, Carla Bley, George Russell, Steve Swallow e Paolo Fresu.

La mostra è visitabile dalle 9 alle 18 dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 19 sabato e domenica

L’ingresso è  libero
3 settembre 2015
Ultimo aggiornamento: 01/10/2015
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