Frida Kahlo e Diego Rivera
La mostra a Palazzo Ducale

Dal 20 settembre 2014 all’8 febbraio 2015 Genova ospita la mostra dei due celebri pittori messicani del Novecento. Oltre 150 le opere in esposizione per raccontare una coppia, due mondi diversi, due artisti universali

Testo Alternativo
Palazzo Ducale ospita, dopo Roma, la mostra dedicata a Frida Kahlo e Diego Rivera, insieme per la prima volta in Italia. Quella di Genova non è una “tappa” della mostra ma «un altro capitolo – dice Luca Borzani, presidente della Fondazione Palazzo Ducale  - che dà il senso del racconto iniziato a Roma e che si conclude a Genova».

Dopo l’inaugurazione di venerdì 19 settembre, sarà visitabile fino all’8 febbraio 2015 e «ci sono già 15.000 prenotazioni -  sottolinea Borzani - e speriamo che anche a Genova, come a Roma, siano molti i giovani interessati. Proprio per favorire questa fascia d’utenza, il giovedì sera, quando la mostra rimane aperta fino alle 22,30, abbiamo pensato a un biglietto ridotto per gli “under 26”: entrando dalle 19 alle 22,30 pagheranno 5 euro».

In esposizione oltre 150 opere dei due artisti: gli autoritratti, le tele e  i disegni in cui l’uno rappresenta l’altro, i ritratti di mecenati e amici.

Alle tele si affianca una grande selezione fotografica, a testimonianza dell’importanza che questo mezzo di comunicazione aveva per Frida: oltre 80 scatti realizzati da importanti fotografi - come Nickolas Muray,  Manuel e Lola Alvarez Bravo, Florence Arquin e Leo Matiz.

Nel percorso espositivo anche una serie di filmati d’epoca, che ricostruiscono l’intimità della coppia e la presenta, viva e carica di fascino, nella loro quotidianità. Consapevoli del proprio ruolo e del loro status, come star contemporanee, Frida e Diego si offrono alla macchina fotografica o alla cinepresa sia nei momenti di tenerezza, sia in situazioni “istituzionali”, oppure con pennello e tavolozza di fronte ad una tela. Il primo di questi accoglie i visitatori all’ingresso della mostra: Rivera che offre un fiore a Frida, la tenerezza di Frida mentre gli prende la mano e gliela bacia. Catturano l’attenzione gli occhi di lei, dai quali traspare una forza che contrasta con la sua immagine di donna fragile, bisognosa di amore e di protezione.

Frida e Diego, una coppia, due mondi diversi, due artisti universali. La loro storia è quella di un legame che ha raggiunto i contorni di una leggenda, ispirando anche diversi romanzi e film. Le gelosie e i tradimenti reciproci, il divorzio e i due matrimoni, ogni evento della loro vita ha reso la loro unione qualcosa di più di un semplice legame sentimentale. E poi le battaglie politiche, la cerchia di artisti e intellettuali che erano soliti frequentare, da Picasso a Breton, il contatto con gli uomini più ricchi e influenti del pianeta, da Rockefeller a Trotzsky: la loro dimensione internazionale li ha resi, agli occhi del mondo, come l’incarnazione dello spirito messicano.

Insieme nell’amore e nell’arte, ma mantenendo sempre una loro specificità. All’epoca del loro primo incontro Diego Rivera era un artista già rinomato, aveva alle spalle 7 anni di Accademia e 14 di perfezionamento in Europa, dove era entrato in contatto con le avanguardie del suo tempo: Modigliani, Picasso, Matisse, Leger e Carrà. Gli studi di Rivera sull’arte italiana costituirono la base del Rinascimento Murale Messicano, il movimento celebre per le pitture murali a tema politico realizzate su numerosi edifici pubblici che nacque dopo il suo rientro in Messico. I suoi murales narrano la storia del suo Paese, di un popolo che lotta per un futuro comune, dell’importanza dell’alfabetizzazione, della riforma agraria e delle nuove conquiste tecnologiche.
 
Frida Kahlo era una ragazzina, autodidatta, ma la sua figura ha assunto nel tempo una dimensione globale: da icona della cultura messicana e anticipatrice del movimento femminista, è diventata un punto di riferimento per tutta la cultura contemporanea per il suo rapporto con i movimenti artistici dell’epoca, dal Modernismo messicano al Surrealismo internazionale.

Questo è stato il contenuto prevalente del capitolo romano della mostra. Il progetto di Palazzo Ducale, come spiega la curatrice Helga Prignitz-Poda, vuole far conoscere anche la vita e l’arte di Rivera. Il visitatore è come catapultato, con una lente d’ingrandimento, direttamente nel  microcosmo della loro vita privata e artistica, per raccontare con un taglio più intimo e familiare i legami segreti che unirono i due artisti nel doppio legame arte-vita. Questo è stato possibile grazie alla collaborazione della pronipote di Frida, Cristina Kahlo, e del nipote di Diego, Juan Coronel Rivera.
 
“Ho avuto due gravi incidenti nella mia vita. Il primo fu quando un tram mi mise al tappeto, l’altro fu Diego” diceva Frida parlando del suo incontro, nel 1922 sotto i ponteggi della sua prima opera pubblica - La Creazione - presso la Escuela National Preparatoria,  con quello che diventerà suo marito sette anni dopo.

Tra di loro vent’anni di differenza, quando si sposeranno nel 1929 lui aveva 42 anni e lei 22, ma lei era già stata segnata dal dolore: la spina bifida dalla nascita e le conseguenze del terribile incidente tra l’autobus sul quale viaggiava e un tram. Subì oltre 30 interventi chirurgici e mesi di ingessature, nella sezione della mostra L’incidente e l’amore, è esposto il suo disegno L’incidente e anche un ritratto della giovane Frida a Coyoacan.

Visitando le 12 sezioni in cui è articolata la mostra, si attraversano tutte le fasi della vita di Frida, di Diego, delle turbolenze del loro amore, della loro maturità artistica.
Le loro differenze sono evidenti anche nelle dimensioni  delle tele: grandi per Rivera, più piccole quelle di Frida, quasi intimistiche. Nei suoi quadri porta tutta la sua sofferenza, sia del corpo sia dell’anima, la sua battaglia personale contro la malattia e il suo senso di solitudine, così profondo che, gli occhi dei suoi autoritratti, sembrano chiedere l’amicizia anche di chi guarda. Questi sono i temi centrali della sua opera e rappresentati nelle sezioni dell'esposizione Arte e amore e Solitudine e nature morte.

In Arte e Amore  il quadro L’amoroso abbraccio dell’universo, la terra (Messico), io, Diego e il signor Xolotl, dipinto da Frida nel 1949, è la rappresentazione per eccellenza del suo bisogno di amore: il doppio ritratto mostra Frida e Diego come madre e bambino, inseriti in un contesto universale dove coesistono la luna e il sole, mitizzazione della donna e dell’uomo. Utilizzando questi due simboli, Frida sottolinea che i due sono fatti l’uno per l’altro, ma non possono incontrarsi. La perfetta metafora della sua storia con Diego.
In questa sezione sono raccolti i quadri – icona della mostra, come Autoritratto come Tehuana (o Diego dei miei pensieri).

Nella sala intitolata Solitudine e nature morte vi sono due degli ultimi autoritratti, dipinti al termine della sua battaglia esistenziale. L’ultimo fu un disegno del 1954, il sole e la luna sono al tramonto e una colomba è posta sul segno dell’infinito, a simboleggiare l’anima. Frida sembra ammutolita, lo sguardo già rivolto verso l’infinito. In contrasto, quello di Diego, sorridente e rappresentato davanti a un caleidoscopio di luoghi simbolici delle città che lo hanno formato: Parigi, Mosca, Mexico City e New York. E’ l’immagine di un uomo di successo, sarà usata per la copertina di “The Time” del 1949.

La mostra si conclude con gli abiti tradizionali indossati da Frida che hanno ispirato, e ispirano ancora oggi, i più famosi stilisti di moda.
Il suo spirito di ribellione, la sua sessualità libera e ostentata, ne fanno il simbolo dell’emancipazione femminile e ogni aspetto concorre ad alimentare il suo personaggio: il lungo sopracciglio, i baffi pronunciati, gli abiti pre-colombiani, la Casa Azul.

Come scrive nel catalogo della mostra Helga Prignitz – Poda "Diego ha dato ai problemi e alle necessità reali della nazione un volto che si è impresso nella memoria collettiva. Per questo, finchè gli avvenimenti rappresentati hanno coinciso con la costruzione del nuovo Messico, è stato il più importante fra i due.
Frida è oggi una celebrità perché in lei trovano espressione sincera le vulnerabilità di ogni essere umano, di ogni tempo. La sua arte parla di empatia, compassione, desiderio di amore.
La sua solitudine è più vicina all’umanità di oggi della visione collettiva di Diego”.

La mostra, ideata da MondoMostre Skira che, insieme a Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, cura la produzione e l’organizzazione del progetto, è promossa dal Comune di Genova e dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per il tramite della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Liguria, con la collaborazione della Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale e della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Liguria. Main sponsor è Carispezia Gruppo Cariparma Crèdit Agricole.

Orario mostra: lunedì  dalle ore 14 alle ore 19, dal martedì alla domenica dalle ore  9 alle ore 19. Apertura serale: il giovedì, fino alle ore 22.30.
                          Dalle ore 19 alle 22.30 per i giovani "under 26" il biglietto è ridotto a € 5.
                          La biglietteria chiude alle 21.30.

Ingresso: intero: € 13 - ridotto: € 11 - ridotto bambini: € 5 - ridotto gruppi: € 10

Diritti di prenotazione e prevendite: singoli: € 1,50 - gruppi: € 1,50 per persona - scuole: € 1 per persona

Infoline e prevendita: tel. 010 9280010
12 novembre 2014
Ultimo aggiornamento: 20/11/2014
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