Consiglio Comunale
seduta del 30 settembre

In Aula Rossa si è discusso di: cantieri del Terzo Valico, occupazioni abusive, viabilità al Campasso, restyling degli edifici scolastici, ricadute causate dalla revoca della legge regionale sui rifiuti, nomina del direttore del Teatro stabile. Votato all’unanimità un ordine del giorno sulla drammatica situazione dei lavoratori edili genovesi 

Testo Alternativo
Il consiglio comunale inizia con la discussione degli articoli 54, interrogazioni a risposta    immediata.

Paolo Putti (M5S), a seguito di numerose segnalazioni da parte degli abitanti delle zone interessate dai lavori del Terzo Valico, chiede controlli sui cantieri vicini alle abitazioni.
Putti: dobbiamo restituire la dignità alla popolazione. Quest’opera nasce sotto la legge obiettivo, che pone la vita delle persone sotto la direzione dell’economia. Così ci sono cittadini, rientrati nella categoria dei “sacrificabili”: non riescono a dormire, subiscono l’inquinamento. I controlli sono effettuati con la partecipazione della ditta, senza alcuna garanzia di obiettività. Che cosa pensa di fare il Comune per vigilare sui controlli?
Risponde il vicesindaco Stefano Bernini: l’azione svolta dall’amministrazione nei confronti del consorzio è stata sempre di tutela, per quanto previsto e per altro. Abbiamo ampliato le possibilità di remunerazione delle criticità, con maggiore soddisfazione dei cittadini. Alcuni di loro hanno obiettivamente migliorato la loro condizione abitativa. Il Comune e il Municipio non hanno ricevuto segnalazioni particolari dalla cittadinanza. I controlli sono effettuati dall’Arpal, che è, correttamente, un soggetto terzo. I cittadini che dovessero osservare qualcosa di negativo possono segnalarlo. Confido che, dopo il momentaneo disagio, la cittadinanza sarà ampiamente ripagata dal beneficio dell’opera.

Cristina Lodi (Pd) vuole essere aggiornata sulla situazione degli appartamenti del quartiere S. Pietro, occupati abusivamente in via Vittorini 146.
Lodi: le occupazioni abusive comportano in genere tre problemi: la violazione di un diritto, un problema di controllo dell’ordine pubblico, difficoltà nell’allaccio della luce di utenze condominiali o di altri inquilini. Quali le iniziative in merito?
Risponde l’assessore Emanuela Fracassi: è un problema grave di cui mi sto occupando, come sanno i cittadini di quel territorio. Quando c’è un’occupazione abusiva, la situazione è molto complessa, perché si tratta di un reato non perseguibile in flagranza. La polizia municipale accerta l’occupazione e denuncia il fatto, poi gli occupanti hanno 30 giorni per liberare la proprietà in maniera bonaria. Solo dopo inizia l’iter giudiziario. È necessaria una strategia di prevenzione, basata sull’impegno a lasciare sempre meno alloggi liberi, e perciò occupabili. Lavoriamo con Arte per assegnare molto rapidamente gli appartamenti appena terminati i lavori; già lo facciamo per quanto di nostra competenza.

Problemi di viabilità al Campasso, per i lavori del nodo ferroviario. Chiede chiarimenti Lilli Lauro (Pdl): al Campasso c’è la prova di quanto il territorio possa aiutare a migliorare la vita di ogni persona. In questo caso il territorio è stato ascoltato e si sono individuate soluzioni. Per il momento sono state adottate le betoniere piccole, ma certamente non si potrà andare così per un paio d’anni. C’è l’impegno delle ferrovie dello Stato a istituire un percorso circolare e a collegare il Campasso con Brin. Che dialogo c’è stato con Ferrovie? Quali i tempi e la fattibilità?
Rispondono l’assessore Anna Dagnino: le betoniere devono passare di lì. In agosto abbiamo fatto un’ordinanza che salvaguardava i posti auto, istituendo un passaggio in via Pellegrini. Adesso Ferrovie ha messo a disposizione un’area per il posteggio, per cui si può istituire il doppio senso di circolazione senza bisogno di impegnare via Pellegrini.
e il vicesindaco Stefano Bernini: il passaggio delle betoniere dipende soprattutto dalle caratteristiche del lavoro. Per le necessità di mobilità del quartiere è possibile il collegamento con Brin, grazie alla cessione di un’area da parte delle ferrovie e alla concomitanza di lavori da parte loro per l’istituzione di una loro opera. Ferrovie ha interesse a procedere in tempi brevi.

Emanuela Burlando (M5S) chiede per quanti edifici scolastici il Comune abbia presentato al Governo progetti di ristrutturazioni edilizia.
Risponde l’assessore Pino Boero: 2 milioni di euro sull’8 per mille. La settimana scorsa, il ministero ha chiesto ulteriore documentazione per l’Istituto Nautico. Per il progetto “scuole belle” ci sono piccoli finanziamenti che il ministero darà direttamente alle scuole. Per il progetto “scuole sicure” sono state finanziate due scuole di proprietà della Provincia. 53 scuole sono state bonificate dall’amianto.

Ritiro della normativa regionale sui rifiuti è l’argomento presentato da Simone Farello (Pd). Alfonso Gioia (Udc), a seguito della revoca della legge regionale sui rifiuti e con l’attuazione del nuovo crono programma di Amiu per l’impianto di separazione secco-umido, chiede quanto verrà a costare il conferimento in Piemonte.
Farello: l’attuale discarica gestita dal Comune serve tutta la provincia. La Regione Liguria era priva di normativa in merito ai rifiuti. Ne ha presentata recentemente una, che è stata impugnata dal Governo. Nel conflitto fra Stato e Regione c’è il rischio che si debbano portare i rifiuti in Piemonte. Quali i costi? Com’è la situazione reale? Il problema è quello del pre-trattamento dei rifiuti.

Gioia: questa amministrazione eredita scelte sbagliate di politica ambientale, ma l’immobilismo di questa giunta ricorda un bradipo in stato di sonno. È possibile che questa giunta possa fare uno scatto di reni? Adesso il risultato di politiche sbagliate è che la discarica di Scarpino è fuori legge. La Regione ha varato una legge che, come sempre, è incostituzionale. Saremo costretti a portare i rifiuti in Piemonte? Possiamo intervenire con impianti di pre-trattamento?
Risponde l’assessore Valeria Garotta: sul pre-trattamento esiste una circolare del ministro Orlando, che supera la precedente di Prestigiacomo e stabilisce la preventiva separazione secco-umido. Abbiamo avviato un progetto, e già si provvede alla raccolta estesa dell’umido. Nella situazione attuale i rifiuti della provincia di Genova dovranno andare fuori regione. I costi non sono ancora quantificabili. Il costo del conferimento fuori regione (ipotesi di stampa 100 euro/tonnellata). Se non avessimo già il nostro biodigestore funzionante, il costo sarebbe intorno a 80 euro/tonnellata. Il confronto perciò non è tra 100 e zero. Abbiamo detto chiaramente alla Regione che i costi dei nuovi impianti non devono ricadere completamente sui cittadini genovesi. Sarà necessario un contributo regionale.

Chiarimenti sulla posizione della civica amministrazione in merito al bando per l’incarico di direttore del Teatro Stabile di Genova, in scadenza il prossimo 20 ottobre. A richiederli è Pietro Salemi (Lista Musso): il teatro è un’importante istituzione culturale; le nomine non possono passare sotto silenzio. Io dubito che il direttore di un teatro stabile possa venire da esperienze genericamente culturali e non specificatamente teatrali. Nonostante le assicurazioni in proposito, non c’è alcuna garanzia in merito. Ho anche dubbi sull’opportunità dello strumento della destituzione, nel caso di un direttore di teatro. Il bando, per come è costituito, non garantisce l’innovazione.
Risponde l’assessore Carla Sibilla: in realtà questo dibattito permette di affrontare un tema di straordinaria importanza. Il bando è il più possibile aperto, per garantire la ricerca del miglior direttore disponibile. L’apertura all’esperienza maturata in campo non solo teatrale, ma anche culturale, permette un maggiore allargamento della possibilità di scelta. Per l’importanza del teatro e della sua scuola è necessario selezionare un direttore che sappia gestire rapporti complessi con le istituzioni nazionali e cittadine, garantendo un futuro all’istituzione.

Chiude il question time un articolo 55 sulla situazione dei lavoratori edili.
Bruno: considerata la drammatica crisi del settore e le necessità legate alla messa in sicurezza del territorio, si richiede un tavolo per l’apertura di gare, con bandi che contengano il superamento della clausola del massimo ribasso e che prevedano il subappalto solo per interventi di elevato contenuto tecnico. Necessario lavorare per il coinvolgimento delle iomprese e per la tutela dei lavoratori.

Grillo: chiede un incontro della conferenza capigruppo con i rappresentanti sindacali dei lavoratori, per un’integrazione dell’ordine del giorno. Gli enti locali devono adoperarsi perché nelle clausole contrattuali delle grandi opere si preveda l’impiego di mano d’opera ligure.
Pastorino: riporta le parole di un operaio edile, secondo cui il comparto è come un’azienda di 4 mila dipendenti che chiude senza ammortizzatori sociali per i lavoratori. Ci sono tante opere pubbliche a Genova che sono ferme per difficoltà varie o per mancanza di finanziamenti. I sindacati, i lavoratori e le istituzioni dovrebbero fare blocco per l’attivazione dei cantieri.
Rixi: questo è un segnale positivo, nella direzione dell’impiego della mano d’opera cittadina.
Pignone: solo 5 anni fa il comparto aveva circa 2 milioni di addetti, 150 mila persi nell’ultimo anno. In Liguria si sono persi 6 mila posti di lavoro, come l’intero gruppo Finmeccanica nella regione. La politica si è impantanata in tribunali e ricorsi, mentre c’è bisogno di semplificare per dare nuovo sviluppo alla città e al Paese.

Gioia: i lavoratori dell’edilizia hanno meno tutele rispetto ad altre categorie di lavoratori. È urgente fare qualcosa. Questa città deve uscire dal patto di stabilità, indebitarsi per rilanciare l’edilizia, per attuare la riqualificazione urbana. Invito il sindaco a rompere la tradizione delle precedenti amministrazioni, che hanno solo parlato senza fare nulla.
Vittoria Musso: chiedo che nei bandi si tolga la clausola del massimo ribasso e che si dia punteggio ad affidati a una ditta di Aosta. Si indaga sulla congruità dell’offerta, giudicata troppo bassa.

Putti: senso di abbandono tra i lavoratori: chi governa, chi pianifica, li ha abbandonati. Questi lavoratori sono stati usati: si è detto che le grandi opere avrebbero portato lavoro; adesso i soldi vanno alle grandi aziende, ai general contractor.
Farello: da più di 2 anni, questa città è senza piano urbanistico. Ciò è dovuto ad una discussione in consiglio comunale, alla quale si sono opposti gli stessi gruppi che ora mostrano di preoccuparsi per i lavoratori. Io chiedo che entro l’anno ci sia il piano urbanistico. Qui c’è chi s’è opposto allo scolmatore del Bisagno e adesso predica la priorità delle opere di difesa del territorio. Il problema dell’Italia non è l’articolo 18, è la mancanza di lavoro.

Risponde l’assessore Francesco Oddone: il settore edilizio è quello che ha maggiormente risentito della crisi. Eppure questo Paese e questa città avrebbero bisogno di grandi interventi generali e di recupero del patrimonio urbanistico. Come giunta abbiamo trovato subito una grave situazione che riguardava Iren e che abbiamo gestito, e ora il gruppo Iren sta andando meglio. Tra i nuovi strumenti ci potrebbe essere quello dell’incentivo fiscale per i proprietari di case: meno tasse in presenza di un intervento di riqualificazione. Possiamo studiare la questione. Attualmente sono in corso lavori per 70 milioni di euro: 16 appalti, per 28 milioni, sono stati affidati a imprese non genovesi, i restanti a imprese genovesi.
Stiamo lavorando per incrementare le gare d’appalto. Come diceva Farello, abbiamo bisogno che quest’aula approvi al più presto il piano regolatore.

Si vota poi l’ordine del giorno, che impegna sindaco e giunta ad attivare un tavolo di emergenza sul settore, impiegando risorse straordinarie, al fine di:
- prevedere l’inserimento della clausola di priorità di assorbimento di personale, manodopera e maestranze locali, in stato di disoccupazione o di prima occupazione, e favorire, ove possibile, il rifornimento di materiale a chilometro zero; rispetto di legalità e trasparenza e sicurezza.
- prevedere nei bandi di gara il superamento del massimo ribasso d’asta, come unico elemento valutativo
- monitorare lo stato di precarietà degli edifici privati
- agevolare le imprese per le imposte di suolo pubblico
- di concerto con Regione e Città Metropolitana, prevedere un maggior impiego di aziende  a manodopera locale, nelle opere decise dal Governo
- attivare un tavolo di concertazione con gli altri enti per uniformare le procedure.

Il documento viene approvato all’unanimità, con 36 voti a favore.

Si passa poi alla discussione dell’ordine del giorno, che comprende una delibera di consiglio:

- Modifica della composizione delle commissioni consiliari permanenti, limitatamente al gruppo consiliare “Lista Doria”, a seguito della surroga del consigliere Pier Claudio Brasesco, dimissionario dalla carica di consigliere comunale, con Antonio Camillo Gibelli, che viene approvata all’unanimità con 37 voti favorevoli. Unanime anche l’approvazione dell’immediata eseguibilità (32 voti a favore).

…….e una delibera di giunta:

- Bilancio 2014: Ricognizione a salvaguardia degli equilibri di bilancio ai sensi dell’articolo193 comma 2 del decreto legislativo  267/2000. Approvata anche questa delibera, con 22 SI’ (maggioranza e Rixi della Lega Nord), 8 astenuti (Udc, Campora del Pdl, M5S, Salemi della Lista Musso) e 4 NO (Pdl, Vittoria Musso della Lista Musso).



Il consiglio comunale si conclude alle ore 16.49.
30 settembre 2014
Ultimo aggiornamento: 30/09/2014
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