Chizzerun
Nell’antico Archivio della biblioteca di Finale Ligure “Finarium” sembra sia stata trovata l'originaria ricetta dei “chifferi” o “kizerun, parola di chiara origine araba, senza però l’indicazione delle precise dosi degli ingredienti, rimaste così avvolte in un alone di segretezza e mistero.

Il primo che ripropose ai tempi nostri quel dolce è stato Benedetto Ferro, pasticciere a Finale Ligure nel 1872,  che ripresentò alla sua golosa clientela i dolcetti a forma di mezzaluna.

Gli ingredienti, con le dosi gelosamente segrete, erano noti: mandorle dolci in polvere, zuccherini (i ciucarin), albume d'uovo, olio di mandorle, acqua di fiori di arancio, mandorle dolci a lamelle e scorze di mandarino.

La mattina di Natale il padrino e la madrina, come tradizione, preparavano per figliocci e figliocce, questi dolci.

Il chizzerun e anche appetitosi canestrelli (canisceli) erano per i maschi, mentre per le femmine venivano sfornate le "mariette”, dolci a forma di donna che veniva infilato in cima a una canna.

Per le strade di Oneglia si sentivano le voci festose di bambini e bambine gridare felici e allegri: “A semmu vegni a pià u chizzerun" mentre si incamminavano verso le abitazioni dei padrini.

Il “chizzerun” dolce di origine imperiese, dava il nome anche a coloro che lo preparavano e lo cuocevano.


PICCOLO GLOSSARIO ITALIANO - GENOVESE

Dolci:  döçi
Canditi:  candïo
Cedro: çeddro 
Uva sultanina:  ughetta
Fichi secchi:  fighe secche
Cuocere:  cheuxe
Cuoco:  cheugo
Oneglia città:  Önegia
Scorze: scorse
Zucchero: sucao




Testo di Claudio Pittaluga
Illustrazione di Gino Andrea Carosini
Ultimo aggiornamento: 17/07/2017
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