Nasce il “cruscotto”
dell’economia genovese

Oddone: “Genova, nonostante la crisi, è ancora tra le città più ricche”. Bene il reddito medio, male l’inflazione. Aumentano le imprese, diminuiscono le coop. Meno turisti ma più container

Foto di Alberto Cavallo

Questa mattina, l’assessore allo sviluppo economico Francesco Oddone, ha presentato alla stampa l’ultima nata tra le pubblicazioni dell’Ufficio Statistica del Comune di Genova. Si tratta di uno strumento che verrà messo a disposizione del mondo sindacale e imprenditoriale genovese, ma anche dei cittadini, che potranno consultarlo semplicemente visitando il sito del Comune www.comune.genova.it. Non a caso il titolo dell’opuscolo è “Il cruscotto dell’economia genovese”, cioè un insieme di lucette verdi e rosse che si devono accendere per tempo per segnalare, al mondo economico, lo stato di malessere o benessere della città.

“Nonostante la crisi – ha detto l’assessore Oddone – l’economia genovese è un’economia sostanzialmente ricca, assestandosi su valori superiori alla media provinciale e regionale nazionale”. Dai dati, però, emerge un fattore negativo che è quello dell’inflazione al 4,1 %. Solo Potenza, tra le città capoluogo, con il 4,8%, supera Genova in  costo della vita. Ci “sorride” il dato del reddito medio, che è sopra la media nazionale (22.202  contro 19.250 ).

“Altro fattore interessante – ha sottolineato l’assessore – è l’incremento delle imprese che operano nell’edilizia gestite dagli imprenditori stranieri. Un dato che va indagato a fondo perché la nascita delle partite iva potrebbe nascondere l’espulsione dei lavoratori edili dalle grandi imprese di costruzione, senza un reale incremento dell’occupazione”. Il mondo del lavoro registra un aumento della cassa integrazione in deroga per le piccole e medie imprese (2,3 milioni), mentre vi è  una tenuta sostanziale, almeno nel primo trimestre di quest’anno, del settore industriale. Aumentano le società di capitale, diminuiscono le cooperative.

Nei primi 6 mesi non crescono le le assunzioni (60.232) e aumentano le cessazioni (59.153). Erano state rispettivamente 60.618 e 56.569 nel primo semestre 2011. L'85% dei neoassunti è precario. Solo il 15% degli assunti nel primo semestre 2012 ha ottenuto un contratto a tempo indeterminato. Stazionario il settore turistico, dove si registra una diminuzione dei turisti italiani, solo in parte compensata dall’aumento di quelli stranieri.  Si preferiscono gli alberghi alle altre strutture ricettive. Sempre più visitatori nei musei civici, in calo l'affluenza all’Acquario con una flessione di 91.950 unità (-15,6%) rispetto al primo semestre 2011.

Diminuisce il movimento delle merci nel porto ma aumentano quelle imbarcate. “Il Porto di Genova – continua Oddone – va sostanzialmente bene, ma solo l’export ha un segno positivo, mentre l’import ristagna. Segno che il Paese è in recessione”. L'imbarco dal porto di Genova sale dalle 9.005.738 tonnellate del primo semestre 2011 alle 9.697.459 tonnellate dei primi 6 mesi 2012, lo sbarco cala da 17.333.203 tonnellate a 16.335.823 tonnellate. E' in calo la movimentazione degli oli minerali e delle rinfuse liquide. Nel primo semestre 2012 aumenta il movimento di container, che passa da 916.774 a 1.043.817 teus pari a un più 13,9%. Questie altri dati del “cruscotto” verranno aggiornati in ogni edizione semestrale. “Deve rimanere – conclude l’assessore – uno strumento vivo, che non parli solo agli addetti ai lavori ma a tutti i cittadini”.

genova, 13 novembre 2012
Ultimo aggiornamento: 13/11/2012
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