Migliorare l’intervento d’emergenza
Esercitazione di Protezione Civile a Sestri

Giovedi 21 giugno a Sestri Ponente, dalle 10 alle 12, saranno simulate le procedure e le azioni previste in caso di alluvione. La popolazione non parteciperà direttamente. Alla prova il “Piano di emergenza di dettaglio” per la zona. Come già sul Fereggiano

http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Alluvione_sestri_ponente
Gianni Crivello è alla sua prima conferenza stampa in qualità di assessore ed è perciò molto attento alla funzione di questo incontro con i giornalisti, che è di «far sapere ai cittadini di Sestri che questa simulazione ha una funzione precisa: verificare quanto la macchina che deve intervenire in caso d’emergenza funzioni, quanto sia in grado di interagire al suo interno, come funzionino le sinergie e le collaborazioni tra i vari soggetti: Comune, Municipio, Protezione Civile, volontari, 113, 115, 118, Amiu, Aster, Amt, Iren…»

L’oggetto di questa operazione,  realizzata anche grazie all’impegno del Municipio Medio Ponente, è perciò la corretta applicazione delle procedure da parte di chi concorre alle operazioni di soccorso: di quelle standard per il tipo di rischio e di quelle particolari del “Piano di emergenza di dettaglio per la zona di Sestri Ponente”. Si tratta cioè di un’esercitazione “per posti di comando”, che coinvolgerà, tra tecnici e volontari, circa ottanta persone.
È, come quella del 14 giugno nella zona del Fereggiano, commentata dalla stampa e dai cittadini anche con critiche e ironia, un’esercitazione già prevista, non decisa da questa giunta appena insediata, parte di un quadro organico di azioni comunali tese a sviluppare la cultura dell’informazione e della partecipazione attiva.
Quella del Fereggiano è stata molto utile proprio da questo punto di vista. È infatti emerso che: a molti cittadini non era arrivata la notizia della simulazione; gli altoparlanti non avevano un volume adeguato; in una parte del territorio la copertura radio, sul canale della Protezione Civile, non era sufficiente. Adesso si sta provvedendo per ovviare a questi difetti di organizzazione.

Nel caso di Sestri i cittadini saranno più che altro spettatori, in particolare, della prova tecnica dei dispositivi ottico-acustici, sirene e lampeggianti, e della diffusione tramite megafono, da parte della Polizia Municipale, dell’annuncio dell’esercitazione.
È già in corso, a opera di volontari, la diffusione di migliaia di volantini sulle norme di comportamento e di auto protezione in caso di pericolo di alluvione.
I negozi, restando aperti, affiggeranno un cartello che comunicherà la “chiusura”, in questo caso solo simulata . Le scuole non saranno coinvolte.
Manifesti, paline Amt, pannelli a messaggistica variabile e il sito Internet del Comune sono gli altri mezzi di informazione utilizzati.

L’amministrazione comunale punta, con queste iniziative, a migliorare l’intervento sull’emergenza. È chiaro, e il caso di Sestri è da questo punto di vista esemplare, che l’attività di prevenzione è un impegno prioritario; ma questa passa per interventi strutturali che richiedono procedure lunghe come espropri, progetti, gare d’appalto. Nel frattempo l’emergenza può ripresentarsi; è bene, in tal caso, essere organizzati.

Attualmente il Comune è impegnato in più ambiti: l’addestramento e il perfezionamento dei meccanismi d’intervento non riguarda solo il rischio idrogeologico, ma anche l'incendio boschivo "d’interfaccia”, per cui c’è stata un’esercitazione al Parco delle Mura il 26 maggio e, in collaborazione con la Prefettura, l’aggiornamento dei piani per i rischi industriali. Tali piani, tra l’altro, comporteranno almeno un’esercitazione.
C’è poi il rischio sismico, per cui esiste un piano d’intervento, «sperando sempre di rimanerne un po’ ai margini», dice Sandro Gambelli, ingegnere, dirigente del Settore Protezione Civile e Volontariato del Comune.
È un grosso lavoro di continuo aggiornamento, se si considera che Genova è stata, negi anni ’90, tra le prime città italiane a dotarsi di un piano comunale d’emergenza. Ancora oggi la metà dei comuni ne è priva.

Crivello, si diceva, si pone il problema, all’inizio del suo mandato, del rapporto tra le istituzioni e i mezzi di comunicazione e di informazione, che a suo parere deve essere improntato alla massima trasparenza e alla massima disponibilità. Le conferenze stampa sono strumento della trasparenza. Quanto alla disponibilità, «il mio cellulare sarà acceso giorno e notte per interagire con voi.
Genova, 19 giugno 2012
Ultimo aggiornamento: 19/06/2012
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