Genova ricorda l’operaio Guido Rossa
trentatrè anni dopo l’omicidio brigatista

I rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil hanno depositato una corona di fiori ai piedi del monumento di largo XII ottobre. Le parole del sindaco Vincenzi per ricordare il sindacalista ucciso a Genova nel 1979. Domani alle 9 commemorazione all’Ilva, alle 11 l’omaggio a Oregina della Camera del Lavoro

«Quando una cosa si deve fare si fa»: queste le parole di Guido Rossa che Pier Angelo Massa, segretario senerale Uil Genova e Liguria, ha voluto citare questa mattina per ricordare il sacrificio dell’operaio dell’Italsider assassinato il 24 gennaio 1979 da un commando delle Brigate Rosse. Con lui anche Ivano Bosco, segretario generale della Camera del Lavoro di Genova, e Cristina Balsano, segretario regionale Cisl. Inizia così all’insegna dell’unità, con la presenza delle bandiere delle 3 confederazioni sindacali, e di Marta Vincenzi, la due giorni di iniziative per la commemorazione dell’uomo simbolo della lotta al terrorismo rosso degli anni di piombo.

Nell’ottobre del ’78 Rossa aveva avuto il coraggio di denunciare l’operaio Francesco Berardi, basista dei brigatisti nello stabilimento di Cornigliano, e, come recita la targa firmata Sandro Pertini posta ai piedi della sua statua in largo XII ottobre, «non ebbe paura delle minacce e del ricatto, volle compiere il proprio dovere di cittadino, di sindacalista, di uomo libero». Guido Rossa rinunciò alla scorta e fu lasciato solo ma la sua morte, ad opera dei sicari Riccardo Dura, Vincenzo Guagliardo e Lorenzo Carpi, a cui seguì una forte reazione da parte dei partiti, dei sindacati e della società civile, in particolare quella legata al partito comunista, segnò il declino definitivo dell’organizzazione terroristica.

Raccogliere l’insegnamento di quell’atto di grande passione civile che gli costò la vita e gli valse la medaglia d’oro, per ribadire, anche in un momento di tensione sociale come questo, no alla violenza e al populismo: questo il senso delle parole che Marta Vincenzi ha pronunciato a oltre 30 anni da quell’episodio cruciale della lotta al terrorismo.

«Partecipo con commozione a questa riflessione collettiva – ha dichiarato il Sindaco - perché rappresenta il momento dell’unità sindacale. Siamo qui perché non dimenticare quanto è successo 33 anni fa ci fa capire chi siamo e da dove veniamo. Allora anche chi aveva una tradizione di sinistra e antifascista non capì e sottovalutò, fino all’omicidio di Guido, il movimento delle Brigate Rosse. Le violenze, gli attentati, la guerriglia furono giustificati a Genova solo contro i tedeschi e contro una dittatura che ci aveva portato alla guerra. Mai più è stato giustificabile adottare simili metodi in nome del popolo o di una maggiore coesione sociale».

Il primo cittadino ha poi aggiunto che, nonostante i numerosi scioperi, i cortei e le proteste di molte categorie, a Genova non ci sarà spazio per movimenti come ad esempio i Forconi siciliani: «Negli anni che ci aspettano sono attesi drammatici cambiamenti per il mondo del lavoro: non perdere i diritti acquisiti è fondamentale ma bisogna evitare che questa lotta quotidiana non venga strumentalizzata e soppiantata dai metodi violenti di chi non riconosce la capacità di raccordo e di mediazione tra la società, i partiti, i sindacati e le istituzioni. La strada su cui bisogna proseguire è quella della democrazia, limando il più possibile le tensioni sociali e sempre riconoscendosi nella nostra Costituzione».

Domani, martedì 24 gennaio, nella ricorrenza esatta di quei fatidici 6 colpi di pistola che hanno segnato la storia del movimento operaio italiano, sono previsti altri due appuntamenti in memoria di Rossa: alle 9 la RSU dell’Ilva invita tutti alla commemorazione presso l’Officina Centrale dello stabilimento di Cornigliano. Alle 11 invece, all’operaio di origine veneta, renderà omaggio la Camera del Lavoro di Genova in via San Giovanni d’Acri 6, presso il cippo eretto in suo ricordo. Dopo la deposizione della corona di fiori, interverranno Renzo Miroglio, segretario generale della Cgil Liguria; Alessandro Repetto, Presidente della Provincia di Genova e Simone Farello, assessore alla Mobilità Urbana del Comune di Genova. Saranno presenti anche la sezione Anpi di Genova e due classi di studenti dell’Istituto Bergese.

Video di Riccardo Molinari.
Genova, 23 gennaio 2012
Ultimo aggiornamento: 24/01/2012
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