25 aprile: le celebrazioni iniziano
dai capannoni di Sestri Ponente

Sentita e commossa commemorazione all’interno di Fincantieri, dove Anpi e istituzioni hanno ricordato i caduti del lavoro e per la Resistenza. Smuraglia: «Da qua deve ripartire il paese». Polemica per l’esclusione dei giornalisti decisa dall’azienda

Le celebrazioni per il 25 aprile a Genova si aprono con il ricordo dei caduti del lavoro e nella Resistenza degli operai dello stabilimento Fincantieri di Sestri Ponente. L’evento, organizzato dall’Anpi e dalla Rappresentanza Sindacale Unitaria, ha visto la partecipazione di oltre 500 persone, tra cui il sindaco di Genova, città medaglia d’oro della Resistenza, e gli alunni delle scuole del quartiere. Presenti anche numerosi operai, ex partigiani e pensionati.

La cerimonia è iniziata con il ritrovo davanti al consiglio di fabbrica, da dove è partito il corteo che ha sfilato all’interno dei cantieri fino alle officine dove sono si trovano le lapidi che ricordano i caduti. Numerose le bandiere tra cui quelle di alcune brigate partigiane, quella dell’Anpi e il gonfalone del Comune di Genova.

Un momento di raccoglimento davanti ai nomi dei martiri della libertà: la folla, unita nel ricordo, ha dedicato un lungo applauso, durante la deposizione delle corone di alloro e dei fiori da parte delle autorità e dei presenti.

Carlo Smuraglia, dal circa un anno presidente nazionale Anpi, presente alla cerimonia di commemorazione presso i capannoni di Sestri Ponente ha così commentato: «Iniziare qui le celebrazioni per il 25 aprile, in questa fabbrica, ha un significato particolare: anche oggi, infatti, questi sono luoghi di resistenza.  La lotta di Fincantieri e la Resistenza - ha aggiunto - dimostrano che non bisogna arrendersi mai. Se gli operai avessero mollato subito, non avrebbero ottenuto alcun risultato. Ci sono state forza e entusiasmo in questa lotta. Lo stesso discorso vale per i partigiani. Veder oggi sfilare assieme studenti, operai e ex partigiani - ha concluso - ci fa grande piacere. Da questa festa l'Italia deve ripartire».

La mattinata è stata caratterizzata, inoltre, dalla protesta dei giornalisti, unici non ammessi all’interno dei cantieri. La decisione, hanno fatto sapere i responsabili aziendali di Genova, è stata presa direttamente dalle sede centrale di Trieste.
Genova, 13 aprile 2012
Ultimo aggiornamento: 13/04/2012
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